Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 100 x 150 cm

Anno: 2023

Ogni opera è accompagnata dal suo rispettivo NFT

L’opera pittorica trae ispirazione da un episodio della  vita  di  S. Agostino d’Ippona.

Mentre stava passeggiando sulla riva del mare, meditando  su come poter spiegare ai suoi discepoli il mistero della santissima Trinità,  vide un bambino che con una conchiglia prendeva l’acqua del mare e la versava in una piccola buca scavata nella sabbia.

Il Santo incuriosito si fermò domandando al piccolo cosa stesse facendo. Il bambino così rispose: “Voglio travasare il mare in questa mia buca” Agostino sorrise e spiegò che ciò era impossibile.  Il bambino fattosi serio replicò: “Anche a te è impossibile scandagliare con la piccolezza della tua mente l’immensità del mistero trinitario di Dio”. Detto questo sparì alla sua vista.

Tale insegnamento così semplice e così efficace fornito da quest’Angelo mandato da Dio indusse S. Agostino a rivedere in chiave più consapevole il concetto del limite della mente umana. S. Agostino, profondo filosofo dei primi secoli del Cristianesimo, impiegò tutta la  vita con infiniti scritti e sermoni a cercare di spiegare con la ragione l’essenza di Dio (nell’opera la ragione è rappresentata dal bastone su cui il Santo si appoggia che divide la scena in due dimensioni: divina e terrena) che solo con la fede può trovare un significato.

Lui  nordafricano di Tegaste  in Tunisia, pagano di nascita, dopo aver vissuto molteplici esperienze di studio e meditazione abbracciando anche l’eresia Manichea , attraversò il Mediterraneo approdando in Italia, a Roma, allora capitale dell’Impero e poi a Milano ,dove a 32 anni, ascoltando le predicazioni di S. Ambrogio, avvenne la conversione al Cristianesimo. Quest’ uomo, esempio chiaro di multiculturalismo multietnico si affacciò sulla scena della filosofia cristiana occidentale divenendo ben presto un protagonista assoluto del sapere teologico, senza mai rinnegare le sue origini africane portò ovunque andasse l’immenso patrimonio culturale di conoscenze classiche fino a giungere al ministero episcopale nella sua terra, a Ippona, circondato  da tanti discepoli.

L’Ordine  dei Cavalieri di Malta che all’inizio della sua istituzione adottò come regola  quella di S. Benedetto da Norcia ,si trovò ben presto a constatare che tale regola troppo ascetica e monastica non poteva conciliarsi con la duplice attività dei Cavalieri sia religiosa che militare ,pertanto reputò  più idonea all’organizzazione dell’Ordine adottare la regola di S. Agostino d’Ippona più marcatamente rivolta all’aiuto e alla protezione del prossimo sofferente, che ,articolata in otto capitoli, riproduce il numero  delle punte della Croce di S. Giovanni, simbolo da sempre dei Cavalieri. Gli Agostiniani quindi si legarono in maniera profonda con la Storia e la cultura di Malta e le loro scuole teologiche furono le principali sedi di insegnamento  per generazioni di Cavalieri. La vocazione assistenziale dell’Ordine, secondo gli insegnamenti di S. Agostino da sempre sua principale identità, si manifesta ai giorni nostri ,col fenomeno delle migrazioni attraverso il  Mediterraneo, in un’attività di  accoglienza e di soccorso in mare di tanti disperati in cerca di una vita migliore.

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